Prefazione – Tremelloni, L’Industria tessile italiana
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 01/01/1937
Prefazione – Tremelloni, L’Industria tessile italiana
Roberto Tremelloni, L’industria tessile italiana, Torino, Einaudi, 1937, pp. 13-14
L’autore di questo libro ha costretto in breve spazio un ampio quadro: come sorse, come crebbe, come, attraverso battaglie e soste, si affermò vittoriosamente l’industria tessile italiana. Tre quarti di secolo or sono il consumo industriale di fibre tessili in Italia si avvicinava al mezzo milione di quintali annui; ora supera i tre milioni e mezzo di quintali.
Prevaleva allora il consumo della canapa e del lino; e sui 500 mila quintali, appena 90 mila erano di cotone importato. Oggi, che il sessanta per cento della materia prima adoperata è cotone, si affermano propositi di ritorno a materie prime nazionali e si sperimentano con tenacia metodi originali per il loro sfruttamento. Se nel settantennio il consumo di fibre tessili si è moltiplicato per sette, il numero degli operai impiegati si è poco più che raddoppiato, ed il titolo dei filati e la pesantezza dei tessuti sono variati in modo da offrire una produzione di manufatti almeno dieci volte maggiore. L’industria italiana ha dunque vinto finora la prova suprema, che è di produrre una merce di qualità migliore in quantità cresciuta ad un costo più basso. Il momento presente pone ad essa un nuovo problema, che è in verità sempre il problema antico: come conciliare l’aspirazione all’impiego di materie prime nazionali con la ferrea necessità della riduzione dei costi? L’industria italiana, vittoriosamente affermatasi sui mercati mondiali, non può oggi, senza decadere, restringersi al mercato interno. Epperciò deve vincere la battaglia dei costi.
Il Tremelloni non vuole offrire una soluzione del grande problema attuale dell’industria tessile italiana; ma, saggiamente opinando che la conoscenza delle vicende passate e della situazione presente è la condizione preliminare per una soluzione razionale, presenta una ricca messe di dati storici e statistici e di riflessioni economiche, utili a porlo oggettivamente. Per ognuna delle industrie tessili, dalla più antica indigena, quella serica, alla nuovissima delle fibre artificiali egli studia le origini, l’incremento, l’organizzazione, i costi, i mercati. La competenza specifica gli viene dalla partecipazione assidua alla redazione di riviste tecniche tessili; laddove quella scientifica economica, già messa alla prova da corsi universitari, gli consente di apprezzare, accanto a quello particolare industriale, il punto di vista dell’interesse generale del paese.
Partendo dalla conoscenza della materia prima utilizzata, dei prodotti creati, degli uomini impiegati, della forza motrice usata, delle vendite all’estero ed all’interno, delle protezioni chieste ed ottenute il Tremelloni penetra nell’intima vita dell’industria, nelle ragioni profonde del suo crescere, del suo decadere e del suo riprendersi. Tecnico ed economista al tempo stesso, l’autore ha raccolto le notizie più precise che intorno alle industrie tessili si conoscano, le ha accortamente sistemate nel tempo e le ha interpretate con perizia ed acume. Il suo quadro è conciso, oggettivo. Il suo atteggiamento è di profonda simpatia per l’industria studiata; epperciò la sua critica è benevola ed incoraggiante. Anch’egli, come gli industriali di cui narra lo sforzo assiduo, vuole andare innanzi. Se, lodando, talvolta frusta, ciò fa per spronare a superare ostacoli e giungere a più alta meta.