Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 12/02/1920
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 12 febbraio 1920
Vi è stato chi si è meravigliato di ricevere, alla sottoscrizione al nuovo prestito nazionale, titoli portanti ancora l’indicazione di un decreto del 1918 e il godimento all’1 gennaio 1919, invece che dall’1 gennaio 1920. Alcuni hanno pensato: «Che si tratti di titoli dei vecchi prestiti, non ancora collocati e che si vorrebbe vendere adesso? Perché dare titoli dei prestiti di guerra a chi desidera invece comperare titoli del prestito nuovo o della pace sociale o della ricostruzione?».
Queste meraviglie e questi dubbi non hanno fondamento. La verità è che il prestito attuale è bandito precisamente in virtù di un reale decreto, controfirmato Orlando, Nitti e Meda, in data 22 settembre 1918. Il decreto doveva aver vigore dal giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Siccome non era mai stato pubblicato, così quel decreto non era ancora entrato in vigore. Ma siccome esisteva ancora, così con altro decreto 24 novembre 1919 si è, come dice espressamente l’art. 1 del nuovo decreto, dato corso all’emissione del prestito autorizzato dal R. decreto del 22 settembre 1918, n. 1300. Tutto ciò è stampato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 novembre 1919, dove si possono leggere i due decreti del 22 settembre 1918 e del 24 novembre 1919, l’uno di seguito all’altro. Perché i titoli del prestito, che erano già stampati a norma del decreto del 22 settembre 1918, sono precisamente quelli che si devono consegnare anche in virtù del secondo decreto del 24 novembre 1919, il quale non è altro che l’applicazione e la prosecuzione di quello precedente. I sottoscrittori dunque non hanno ragione alcuna di dubbio per questo motivo. Decreti, titoli, date sono tutti perfettamente regolari.