Opera Omnia Luigi Einaudi

Ammonimenti

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 02/04/1919

Ammonimenti

«Corriere della Sera», 2 aprile 1919

 

 

 

Ogni giorno, agli sportelli delle Banche di emissione, Banca d’Italia, Banco di Napoli e Banco di Sicilia, il Governo vende per contanti buoni del Tesoro a scadenza di tre e cinque anni. Chiunque può chiederne il quantitativo che gli torna più comodo e ritirare immediatamente il titolo al portatore. I titoli sono da 200, 500, 1.000, 5.000, 10.000, 20.000 e 50.000 lire. Per il buono triennale si pagano 99,25 lire, per quello quinquennale 98,50 lire per ogni 100 nominali, con un abbuono cioè di 75 cent. e di 1,50. In aggiunta, siccome gli interessi scadono all’1 aprile ed all’1 ottobre, per i mesi ed i giorni che ancora rimangono a decorrere dal semestre in corso, il Governo fa il conto subito degli interessi dovuti e li paga senz’altro, al momento dell’acquisto, facendosi versare altrettanto di meno sul prezzo. Per i semestri successivi gli interessi sono pagati regolarmente alla fine del semestre. L’interesse è di 5 lire per ogni 100 nominali; ma, tenendo conto dell’abbuono di 75 cent. e di 1,50 giunge al 5,29 ed al 5,37 per cento per i buoni a 3 e per quelli a 5 anni rispettivamente. Il capitale è rimborsato in lire 100 alla fine dei 3 o 5 anni.

 

 

Risparmiatori! Se avete capitali di cui possiate disporre per qualche anno, comperate buoni del tesoro. Il vostro banchiere, il vostro agente di cambio, la cassa di risparmio, l’esattore delle imposte, si presteranno, se voi non vivete in una città sede di una Banca di emissione, a procurarveli. Non soltanto farete un buono e sicuro affare; ma, dando denaro allo Stato, gli eviterete la necessità di emettere altri biglietti o gli consentirete forsanco di ritirarne di quelli già emessi. E così il rincaro della vita, prodotto dall’abbondanza dei biglietti, si arresterà e torneremo a vedere prezzi più miti.

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