Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 13/11/1919
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 13 novembre 1919
Coloro che leggono con raccapriccio le infamie che ogni giorno sono stampate dall’Avanti! contro gli uomini migliori dell’Italia e dei paesi alleati; coloro che si scandalizzano nel leggere le menzogne e le insinuazioni dei giornali neutralisti riflettano che quelle infamie e quelle menzogne si possono scrivere solo grazie all’esistenza di uno Stato liberale: alla libertà di pensiero, di parola e di stampa che è una delle conquiste più preziose di quello Stato moderno, di quella costituzione, di quel Parlamento che i socialisti vorrebbero distruggere o rovinare. Quelle infamie e quelle menzogne sono il prezzo con cui si comprano i vantaggi del vivere libero. In Russia, dove esistono solo più tipografie di Stato, la libertà di stampa non esiste e la libertà di pensiero sta morendo. Non solo la timida e limitata censura italiana, ma la inquisizione più tollerante impallidiscono dinanzi alla intolleranza dei Lenin russi ed a quella che si avrebbe in Italia se vincessero i comunisti che già oggi, a titolo di saggio, si dilettano a perseguitare quei pochi intellettuali i quali non hanno ancora vinta la nausea della loro compagnia.