Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 23/07/1919
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 23 luglio 1919
Invece di chiedere tutto al Governo,
cerchiamo di fare noi. Una gran parte del malanno dei prezzi alti deriva dal fatto che esistono troppi intermediari. Il commerciante è necessario; ma troppi commercianti sono dannosi. Fanno prendere al consumatore il vizio di voler avere tutto sottomano, alla porta di casa, e perciò riducono la clientela di ogni negozio, cosicché il fitto, gli stipendi del principale e dei commessi si devono frazionare fra troppo pochi chili di merce venduta ed il prezzo cresce. Se si vuole costringere il commercio a moderare le sue pretese, bisogna costituire ed aiutare le cooperative ed i consorzi che gli fanno concorrenza. La concorrenza è l’anima del commercio; e dove non c’e`, bisogna che noi la facciamo sorgere. Naturalmente non basta fondare una cooperativa per far calare i prezzi. Se alla testa della cooperativa ci si mettono dei professori di latino, degli avvocati, degli ingegneri, dei ferrovieri, si commetteranno molti errori. Bisogna nominare un pratico di commercio, uno che abbia comperato e venduto olio, merluzzo, uova, verdure, che conosca il genere. Dove ci sono già cooperative fiorenti, accorrere ad esse, anche se sul principio non c’è gran differenza di prezzi. La clientela buona ed affezionata le metterà in grado di risparmiare sulle spese e di vendere a buon mercato. Il privato cittadino può anche aiutare i consorzi e le cooperative nascenti tenendo la contabilità, curando i controlli di cassa, facendo insomma ciò che capace di fare od in cui si può acquistare col tempo perizia. Ricordiamoci ad ogni modo che senza fatica non si ottiene nulla, nemmeno lo scopo di costringere colla concorrenza i commercianti a contentarsi di un profitto minore.