Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 27/10/1920
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 27 ottobre 1920
Quando si chiede ai socialisti, i quali criticano gli industriali come incapaci di risolvere i problemi del dopo guerra: che cosa sareste capaci di fare voi? si ottengono risposte lacrimevoli. Al Congresso di Reggio Emilia, uno dei loro capi, uno dei più ostinati diffamatori della borghesia, a cui tuttavia, come avvocato, appartiene socialmente, ha asserito che il governo dei socialisti sarebbe il solo capace di costringere i capitalisti, i quali ora fanno emigrare le loro ricchezze, a darle alla comunità nel più breve tempo possibile.
Può darsi che i capitalisti facciano emigrare, su 5 miliardi di risparmio annuo, 1 miliardo all’estero, per la paura di imposte confiscatrici e della rivoluzione. È un massimo quasi impossibile a raggiungersi: e per farlo diminuire e ridurlo a zero basterebbe non spaventarli colla minaccia continua di rubar loro ciò che essi risparmiano. Ma i restanti 4 rimangono in Italia e producono e fanno crescere i salari.
Se il governo futuro socialista, con la confisca, li farà passare tutti 5 alla comunità, accadrà in Italia ciò che è accaduto in Russia. Chi risparmierà ancora? Dopo averli espropriati una volta, i capitalisti non si possono più espropriare una seconda volta. E con che sugo dare i 5 miliardi allo Stato? In Ungheria, in Russia furono sciupati in un batter d’occhio in elemosine a sedicenti lavoratori. Così accadrebbe anche in Italia; e questo sarebbe il più bel frutto dell’andata al potere dei socialisti.