Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 22/10/1920
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 22 ottobre 1920
I socialisti sbraitano che la borghesia ha fatto fallimento perché non sa produrre abbastanza per i bisogni della popolazione. Intanto, è falso il punto di partenza: invece che meno, si consuma più che prima della guerra. Accanto a talune classi privilegiate, vi sono le masse operaie e contadine le quali consumano più carne, più grassi, più zucchero, più vino, si vestono meglio e vogliono avere una casa più grande. E sono proprio queste masse, le quali istigate dai loro duci gridano che la borghesia imprenditrice non e` buona a niente, appunto quando essa, di fronte a difficoltà incredibili, ottiene risultati meravigliosi, a vantaggio di coloro che si lamentano.
Messi al punto di dichiarare se essi sono disposti a prendere la successione della borghesia, rilevando le fabbriche e costituendosi in cooperative, i socialisti rispondono: mai no! questo è un trucco della borghesia, la quale vuole far fallire i nostri primi esperimenti!
Evvia! il trucco non è degli industriali; ma dei socialisti, i quali li calunniano in tutti i modi, li disturbano, impediscono loro di lavorare; e non solo non vogliono assumersi la responsabilità della produzione, ma impediscono altresì agli operai di risparmiare e quindi di rendersi capaci e degni di assumersi la gestione dell’industria. Il trucco è palese: per far carriera politica giova dire che gli altri sono incapaci. Non giova affatto mettere al cimento dei fatti la propria capacità.