20 dicembre 1945 – Variazioni allo stato di previsione di entrata e spesa di vari ministeri
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 20/12/1945
20 dicembre 1945 – Variazioni allo stato di previsione di entrata e spesa di vari ministeri
Consulta Nazionale – Resoconti
Interventi e Relazioni parlamentari, a cura di Stefania Martinotti Dorigo, Vol. II, Dalla Consulta nazionale al Senato della Repubblica (1945-1958), Fondazione Luigi Einaudi, Torino, 1982, pp.43-46
È all’esame della Commissione Finanze e Tesoro lo schema di provvedimento legislativo «Variazioni allo stato di previsione dell’entrata, a quelli della spesa di vari ministeri ed ai bilanci di talune aziende autonome per l’esercizio finanziario 1945-46» (stampato n. 62), che prevede una serie di stanziamenti straordinari per il pagamento di assegni dovuti a reduci e prigionieri, per spese connesse alla permanenza in Italia delle forze armate alleate, per la liquidazione di impegni assunti dal Ministero della Guerra, per il funzionamento di alcuni servizi statali e per il pagamento di spese residue di esercizi finanziari già chiusi.
Il consultore Manes, relatore sul provvedimento, inizia il dibattito; interviene poi l’on. Persico, sottosegretario di stato per il Tesoro, quindi L. Einaudi circa il capitolo n. 20 del Ministero del Tesoro: «Somma da corrispondere all’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i dipendenti statali, lire 87.330.000», segnala, senza voler sollevare la questione generale per questo Ente, ciò che accade per l’amministrazione che lo interessa particolarmente, cioè la Banca d’Italia. I contributi da pagarsi a questo Ente nazionale di previdenza ed assistenza vanno via via crescendo, e sono stati aumentati anche recentemente. Per il prossimo anno 1946, crede che siano stati quasi raddoppiati. La spesa complessiva per i dipendenti della Banca d’Italia è aumentata da 5 milioni a 10, poi a 15 e poi a 30, mentre l’assistenza fatta da questo Ente agli impiegati in servizio rappresenta appena una piccolissima frazione del costo. È quindi da chiedersi dove vadano tutti gli altri denari.
Il consultore Scoca ribatte che «il capitolo si riferisce all’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i dipendenti statali, mentre per gli impiegati della Banca d’Italia funziona un altro ente di previdenza, al quale perciò il consultore Einaudi dovrà rivolgere i suoi rilievi».
La discussione prosegue, con interventi dei consultori Siglienti, Pesenti, Scoca, Gilardoni, Manes e Persico. Quindi la Commissione esprime parere favorevole al provvedimento.