Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 23/10/1920
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 23 ottobre 1920
I socialisti fanno un tal parlare di borghesia, di classe borghese che opprime l’infelice proletario, che molte persone hanno finito di persuadersi che esista sul serio una classe borghese, che questa sia nemica di un’altra classe, detta proletariato, e dubitano quasi di essere indegne di vivere per non si sa quali delitti che esse avrebbero commesso in passato o starebbero commettendo oggi.
La verità è invece un’altra: che questa distinzione dell’Italia in due campi nemici, borghesia e proletariato, è una distinzione fantastica, inesistente. In un paese antico, a civiltà millenaria, con varietà estrema di lavorazioni, non vi sono due, ma diecine di classi: proprietari grandi, medi e piccoli, affittavoli, mezzadri, artigiani, piccoli industriali, grandi industriali, contadini, operai, bottegai, negozianti, professionisti, impiegati. Ogni classe ha interessi suoi diversi da quelli delle altre. Moltissimi i quali lavorano posseggono anche un capitale; e non vi è quasi capitalista che non lavori altresì. Gli interessi sono intrecciati in mille e mille modi, cosicché la figura del capitalista puro e` quasi introvabile.