Ammonimenti
Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 03/11/1920
Ammonimenti
«Corriere della Sera», 3 novembre 1920
Il Comitato centrale della F.I.O.M. ha pubblicato ultimamente un comunicato nel quale si diffidano gli operai metallurgici d’Italia dal recarsi a Torino. «Questa piazza industriale è in grave crisi, non essendovi possibilità alcuna di occupazione; attualmente si contano numerosi disoccupati. Le sezioni della F.I.O.M. sono invitate a vigilare che nessun operaio parta per Torino».
Il comunicato dimentica di aggiungere quale è la causa dalla lamentata disoccupazione. Col suscitare scioperi continui, con l’occupazione delle fabbriche, con l’indisciplina, con la minaccia di un controllo mortificatore di ogni libertà di iniziativa, non si inspira fiducia, anzi si incute terrore nel risparmio. Non si fanno più nuovi impianti progettati non si ampliano quelli esistenti, si riducono gli impegni di acquisto. L’estero manda altrove le sue ordinazioni; persino il famigerato agente bolscevico a Londra, ing. Krassin, appena sente parlare di controllo operaio in Italia, ben conoscendo le disastrose conseguenze a cui esso condusse in Russia, pare abbia disdetto una ordinazione di milioni ad una casa italiana. Perché la F.I.O.M. e la Confederazione del lavoro non dicono che la loro politica è alla radice della disoccupazione operaia?